Arianna Musso

3 mar 20162 min

Astrati in trasferta a Inside 3d printing. Parte 1

Atterriamo a Weeze e prendiamo un pulman. Arriviamo alle due del pomeriggio e ci rifugiamo in un ristorante Turco per sfamarci a simit e börek. Attorno a noi solo turchi e io mi bullo facendo l’ordinazione nel mio turco basico.

Prendiamo il tram verso la casa affittata su Airb&b da tale Franz che ci ha mandato via mail una sorta di caccia al tesoro per recuperare le chiavi. La casa è minuscola:  l’ingresso arredato con armadio, appendiabiti e mobiletto con micro-onde; l’acqua corrente è solo in bagno. Una grande finestra affacciata sul un giardino rende il tutto meno claustrofobico, la casa è calda e c’è internet.

La mattina dopo arriviamo a Messe, la zona fiera di Düsseldorf. Accoglienza con caffè, frutta e brezel.

Sala M: undici faretti  illuminano il pulpito bianco su cui vi è scritto a lettere cubitali 3D Printing. Le prime 4 file sono comodamente sistemate su lunghi tavoli bianchi. Dietro tutti gli altri. Dallo schermo informano dove saranno le altre esposizioni: Singapore, San Paolo, Sidney, New York. Due signori, entrambi vestiti di blu si alternano nella presentazione, uno è il Dr. Eric Klemp (cravatta viola) della DMRC Paderborn University,  l’altro è mister Jeff DeGrange (cravatta azzurra) di Impossible Object.

La creazione di nuove stampanti 3d multiasse può ampliare ulteriormente la possibilità di produrre additivo e portare a compimento la Rivoluzione industriale 4.0.

Partono altri video, in uno una sottospecie di renna prodotta da Boston Dynamics cammina in un ufficio, in un parcheggio, in un bosco, i suoi movimenti sono spettacolari e inquietanti e tutto questo è possibile anche grazie alla tecnologia additiva che permette di stampare i componenti più leggeri e anche con i circuiti già integrati.

lunari, ovvero con una stampante che ricorda il pulitore ossessivo di Wall-e e che costruisce una struttura a nido d’ape in cemento attorno alla casetta auto-gonfiante, in modo da proteggerla dai meteoriti e dalle eccessive radiazioni date dall’assenza di atmosfera.

A un certo punto 7 persone si accovacciano ai piedi del relatore (Dottor Eric Klemp in cravatta viola su camicia a righe viola): hanno tutte una macchina fotografica in mano. Noi non lo vediamo più ma lui viene abbagliato dai flesh. Presentazione dei vincitori del “International Additive Manufacturing Award” IAMA: GMHB, DMG MORI e Concept laser. Ai prossimi post il perché della loro premiazione.

Intanto primo momento di panico: Enrico non trova più i biglietti. Dopo aver preso i pass, dava per scontato che non servissero più. Corre al guardaroba. Trovati! Anzi ne trova uno in più… Ci premiamo con un bel caffè alla tedesca.

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