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Collaborazioni

Progettazione
LaTuffatrice astrati.jpg
Lampada Elisabet rendering
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Astrati e Giuliana Poggi
per
F.lli Razeto e Casareto

P:- Sono Giuliana Poggi, scultrice e lavoro da parecchi anni a Genova. Prevalentemente i miei lavori sono di soggetto marino e adopero diversi materiali. Quando Astrati mi ha proposta questa incursione nel campo della tecnologia per me si sono aperte nuove prospettive creative. Ho sempre lavorato su pezzi unici anche se spesso mi sono occupata di arte applicata all'arredamento e alla produzione di oggetti funzionali.

 

A:- Parlando con Giuliana di funzionalità e design è nata l’idea di: “Declinazioni d’opera” ovvero si parte dall’idea che, l’opera d’arte scultorea grazie alle nuove tecnologie 4.0 ( come scanner tridimensionale, progettazione 3D avanzata e stampa 3D), possa cambiare dimensioni, materiale e quindi destinazione d’uso e diventare arredo di interni o esterni, accessori, gioielleria... 

P:- Ho proposto ad Astrati di lavorare sulla mia scultura in ceramica refrattaria: “La tuffatrice” che ha una lunghezza di 50 cm, materiale delicato e non adatto agli esterni. La particolarità e la difficoltà che questa forma presenta è la sua sinuosità.

A:- Abbiamo quindi scansionato in 3D l’opera di Giuliana e progettato digitalmente assieme a lei diverse declinazioni come un collier, un tavolo, una lampada e perché no, una maniglia.

 

G:- Qui entriamo noi: l’azienda Razeto & Casareto di Sori è un’importante e storica azienda produttrice di maniglie per la nautica. Avevamo già collaborato con Giuliana Poggi per un remix della maniglia freego ispirato a: “Il banco di acciughe” in plexiglas.

Abbiamo accolto con entusiasmo l’idea e abbiamo impostato assieme la realizzazione di una maniglia per doccia per la serie Tributes. Ho discusso con Astrati degli aspetti tecnici e progettuali per arrivare a stabilizzare il prodotto e la sua riproducibilità.

P:- Ho voluto unire la trasparenza del plexiglas, la suggestione del colore, per creare un fondale di forte impatto visivo che interagisse con la luce sia artificiale che naturale. Il fondale è decorato a cammeo con il banco di acciughe contro il quale si slancia la tuffatrice dorata. 

A:- La statua di Giuliana, dopo la riprogettazione digitale, è stata stampata in 3D e lavorata con un coating particolare che ha reso la maniglia calda e solida al tatto, successivamente è stata rivestita con foglia d’oro a 24 Kt. Nell'opera, la silhouette di una donna nell'atto del tuffo è scomposta in due distinte parti da utilizzare nelle porte a doppia anta. 

G:- Così è nato il prototipo di porta scorrevole con maniglia ergonomica e perfettamente funzionale. Particolarmente adatto al mondo Superyacht che è stato presentato al Mets di Amsterdam. 

A: L’idea del tributes che abbiamo costruito parte dal concetto di “declinazioni d’opera”, ovvero un nuovo pezzo unico, creato su commissione del cliente per venire incontro ad ogni sua esigenza. I pezzi sono numerati, firmati e registrati

P:- Questa è una sfida progettuale che unisce arte e design. 

A:- Arte che diventa oggetto funzionale cambiando dimensioni e materiale per meglio adattarsi alle esigenze di arredo. Declinazioni d’opera può essere intrapreso su qualunque opera artistica e per diversi manufatti: lampade, tavoli, gioielli ecc...

la tuffatrice al metstrade astrati.jpg
Astrati e La Lampada di Aladino
per
Elisabet 

 

ELISABET è uno yacht che è stato costruito nel 2012 e naviga sotto la bandiera di Malta.

“La lampada di Aladino” è un laboratorio d’arte dell’illuminazione con annesso negozio, in Vico degli Indoratori, a Genova.

Noi di Astrati siamo una azienda di servizi 3D, scansione, progettazione e stampa 3D.

Cosa ci accomuna? Siamo tutte e tre attraccate in liguria, a Genova.

Elisabet yacht

ELISABET ha una lunghezza complessiva è di 47 metri e la sua larghezza è di 8,5 metri e Davide Satta, titolare di “La lampada di Aladino”, ha creato una lampada da tavolo con l’opera viva della Elisabet. Come ha fatto?

Noi di Astrati utilizziamo scanner a luce strutturata con precisioni fino a 0,2 mm. Fornisce i servizi di pulizia e ricostruzione delle mesh, modifica delle geometrie  per la riproduzione in Tecnologia Additiva (stampa 3D).

Quindi abbiamo scansionato una barca intera? No. Abbiamo ridisegnato l’opera viva della barca da alcune foto in cui la barca era in rimessaggio, aggiungendo le indicazioni tecniche date da Davide Satta, il titolare di “Lampada di Aladino” per trasformarla in una lampada.

Dopo averlo progettato abbiamo stampato un piccolo prototipo in scala di 12 cm per studiarlo insieme al committente e a Davide Satta.

 

Visto i punti di forza con un oggetto reale, un prototipo in scala a tutti gli effetti, e messe a punto le modifiche abbiamo stampato il prodotto finale: una lampada da tavolo di 27 cm di lunghezza per 30 di altezza, color acciaio metallizzato, con luce a led con tonalità della luce bianco caldo (2700 Kelvin) da posizionare sul tavolo da carteggio della Elisabet stessa.

 

La collaborazione  con il laboratorio d’arte “La lampada di Aladino” non finisce qui, questa creazione è stato il primo e felice esperimento.

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