Arianna Musso

21 nov 20163 min

Formnext-Astrati in trasferta 2

Io ed Enrico arriviamo con il tram numero 16 direttamente dalla casa di David, nostro airb&b ospitante.

La Fiera, in centro città e tra i grattacieli, è interamente dedicata alla stampa 3D, l’esposizione non è enorme ma è densa tanto da poter affermare che un evento così in Italia ce lo sogniamo.

“Qui nessuno ti chiede che cosa è la stampa 3D, se si stampano davvero i metalli. Ma di quanti micron deve essere la polvere di acciaio l316?” mi racconta Stefania di Sisma.

Non per niente la Germania è il faro di Europa per le tecnologie additive.

Stefania è contenta di vederci e parliamo del candeliere: buy to fly vincente, tutto l’acciaio che c’è è quello che è stato usato. Ore di macchina per post-lavorazione: 0, escluso il tempo di toglierlo dal piatto.

Iniziamo a girare.

Passiamo subito a prenotare la presentazione di HP.

Solo per questo vale la pena essere venuti fino a qua. HP ci accompagna fin dalla nostra fondazione e la costituzione di Astrati inseguiva i messaggi di uscita o di smentita della nuova tecnologia.

Un palco è montato davanti a un mega schermo. Entra una presentatrice che intermezza i suoi interventi con dei filmati e racconta una storia di globalizzazione delle conoscenze: HP Barcellona ha sviluppato il processo di fusione  e ha migliorato la velocità di stampa.

Ma cosa fa nello  specifico questa nuova meraviglia?

Questa macchina produce ( o sarebbe meglio dire produrrà visto che le prime macchine arriveranno in Italia a maggio) oggetti di piccole/medie dimensioni in materiale termoplastico di colore nero ad alta velocità e vuole competere con le macchine ad  iniezione, in quanto producono decine di migliaia di pezzi di piccole dimensioni.

Altre novità sono le numerose macchine che producono ceramica di piccole e piccolissime dimensioni, altamente precise, sia per uso estetico che tecnico. E una macchina che estrude un filamento lungo (kevlar o carbonio o altro); Dell’importanza dell’estrusione dei filamenti a fibra lunga ve ne avevo parlato a proposito  dei ragazzi di +Lab, del politecnico di Milano, che hanno brevettato una tecnologia che univa fibra lunga

Stampo per produzione ad iniezione.

e SLA, mentre questa volta si unisce fibra lunga e FDM. Poi molti materiali nuovi da stampare in SLS, anche materiali adatti alla nautica che stanno testando nei freddi mari del nord.

Altra scoperta della fiera è stata una macchina per la costruzione di oggetti metallici di grandi dimensioni altamente performanti anche di 6mt. Non producono geometrie complesse o impossibili come le macchine a sinterizzazione diretta ma tutto ciò che si auto sostiene in quanto è una deposizione di materiale. A chi si rivolge? Aereospaziale, militare, nucleare…

Parlando di stampa 3D, metallo e grandi dimensioni, c’è stato un fiorire di aziende che producono sand casting, ovvero stampi in sabbia per la colata di metallo: in stampa 3D viene creato lo stampo in sabbia silicea a perdere. Più case produttrici di macchine vuol dire abbassamento dei costi anche delle materie prime e maggiore concorrenza.

Alla fiera di Francoforte si è data appuntamento tutta l’Europa che si occupa di tecnologia additiva. Si sentiva parlare in inglese, in italiano, in polacco, in francese, in tedesco e… cinese.

“La Cina è entrata nel mercato delle tecnologie additive e ne cambierà presto l’aspetto. Non possiamo non tenerne conto”. Mi racconta un commerciale di Envisiontech. E questa e forse l’aspetto più rilevante di Formnext di quest’anno.

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