Sabato eravamo a Chiavari al Wylab a fare il corso di Stampa 3D base.
Avete tutti scaricato il programma?
No
Io sì ma non mi si accende.
Perché chiede una password?
Come accedo al Wi-Fii?
I nostri studenti arrivano in ordine sparso: c’è uno studente del liceo scientifico e ha già una stampante 3D casalinga con cui costruisce razzi scaricati da internet che vanno a cocacola e mentos; c’è una giovane mamma architetta con un computer che si rifiuta di aprire i programmi; c’è una designer mezza svizzera che si è comprata la stampante 3D per Iphone e un architetto che usa revit e ha già fatto un grande modello di architettura stampato in 3D durante il quale ha dato fuoco alla stampante. Poi ci sono tre ragazzi che fanno web marketing che di stampanti non ne sanno niente. Dopo qualche tentativo tra password e RAM sottodimensionate riusciamo ad aprire tutti il programma e, come sempre succede c’è lo smanettone autodidatta che fa cose incredibili ma poi si incarta nel fare una filettatura o nel combinare due mesh e c’è la ragazza che non ha mai disegnato in 3D ma che ligia segue tutti i passaggi e riesce a fare.
Poi c’è quello che parla sempre ma che arriva con la bottiglia di coca per offrirla a tutti.
C’è chi si impegna, c’è chi non sai il perché sia lì.
Ma alla fine la meraviglia nel costruire e vedere realizzato ciò che hai immaginato.
Il corso si divide in 2 sabati da 8 ore ciascuno, dalle 9 del mattino alle 18.
Il primo giorno disegnamo in Fusion 360 una base per una statuina:
il trucco è cercare di fare meno supporti possibile se potete scegliere come disegnare un oggetto.
Sembra facile ma nessuno di loro aveva mai aperto Fusion e ogni passaggio richiede tempo ma alla fine tutti hanno costruito.
Poi li abbiamo messi in stampa con una macchina ad FDM. Tutti hanno scaricato il programma di slicer lì abbiamo studiato gli orientamenti e fatto prove con diversi materiali.
Il secondo giorno abbiamo giocato con lo scanner, abbiamo fatto vedere le varie modalità: con i marker, senza, ad alta definizione, a bassa definizione …
Bisogna seguire un percorso, decidete quale giro fare per acquisire tutti punti. Bisogna essere lenti per non perdere il tracking ma veloci per non far generare errori.
Dopo qualche prove di mani e scarpe iniziamo a scansionare gli allievi.
Posso lasciarmi gli occhiali?
Non vengono, vieni ti faccio provare.
Se mi mettessi un cappello?
Chi vuole scansionare?
Dopo aver creato i file con le scansioni abbiamo aperto i programmi di elaborazione delle mesh per modificarle, pulirle, magari unirle ad altri elementi scaricati o costruiti con Fusion.
Compaiono sui computer pesciolina Dory, salvagenti, strani animali cornuti, viti che si mischiano con i file provenienti da scansione. Poi ci aggiungiamo scritte, anelli, asole.
Alla fine stampiamo in stereolitografia le nostre creazioni in resina trasparente.
Due stampanti, tanti programmi, un laboratorio con mini-me.
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