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Immagine del redattoreArianna Musso

FUORI PRODUZIONE

Il 26 gennaio 2017 in commissione Europea si è discusso di economia circolare. Che cos’è?

“In un’economia circolare il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile; i rifiuti e l’uso delle risorse sono minimizzati e le risorse mantenute nell’economia quando un prodotto ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale, al fine di riutilizzarlo più volte e creare ulteriore valore. ”

Sembra un discorso da fricchettoni ma è un estratto tratto dal sito della commissione Europea.

Parlare di economia circolare vuol dire molte cose, anche reverse engineering. Cos’è? Il Reverse Engineering è la tecnica con la quale otteniamo un modello virtuale di un oggetto ottenuto o con la modellazione tridimensionale o con uno scanner 3D.

Ma nella pratica che cosa vuol dire?

Un giorno viene a trovarci un fotografo.

  1. Non trovo questo pezzo da nessuna parte.


E tira fuori dalla tasca un pezzetto seghettato da circa 5cm di lunghezza con i dentini usurati.

  1. Lo potete rifare?

  2. Certo. Per la stampa ha dei bisogni particolari?

  3. No, no, è solo un ingranaggio di un soffietto di un obiettivo di una macchina fotografica.

  4. Bene, quindi deve solo essere resistente alla frizione e non al calore.

  5. No, va al massimo a 70 gradi.

  6. 70 gradi è già un buon calore, non è proprio temperatura ambiente.

  7. Non lo potete fare?

Il fotografo si ansia.

  1. Sì, sì, è solo per scegliere il materiale e la tecnologia 3D più idonea.

Il fotografo sorride.

  1. Se non potete farlo devo buttare via tutto l’obiettivo e sono obiettivi che costano molto, per un piccolo pezzettino di plastica da neanche 5 cm!

Abbiamo stampato il pezzettino di plastica con i dentini aggiustati e il fotografo ha guadagnato un intero obiettivo che altrimenti avrebbe dovuto buttare.

Un giorno ci chiama un ragazzo, gli si è rotta la bocchetta dell’aria della punto di suo nonno.

  1. Non si trova più, è fuori produzione. Non si è neanche rotta tutta la bocchetta d’aria, solo un pezzo!

  2. Sicuro che non si trova più?

  3. No, cioè l’ho trovato da un rivenditore di pezzi rari ma vuole 200 euro per tutta la bocchetta!

  4. Forse non ti costa di meno farla in 3D, nel senso che bisogna farne il rilievo e il disegno tridimensionale e poi stamparlo. Devi pensare che è una produzione personalizzata, come quella fatta da un artigiano.

  5. Ma è plastica!

  6. Si ma plastica su misura.

Forse se esistessero degli incentivi al ri-utilizzo degli oggetti anche la produzione in tecnologia additiva dei pezzi che non hanno grande valore aggiunto potrebbe essere intrapresa.

Un giorno vado a ritirare la macchina di mia mamma. Nell’officina, subito all’entrata c’è

una piccola Porsche rossa senza un fanale e senza le freccette di posizione. Il meccanico mi parla di questo gioiellino prodotto negli anni ottanta come modello funzionante da esposizione. Le frecce di posizione sono introvabili.

Questo lavoro è stato a metà tra il modellismo e il pezzo di ricambio.

  1. La plastica è uno degli elementi che si deteriora più in fretta, le parti meccaniche sono ancora perfettamente funzionanti.

Mi racconta un ragazzo che è venuto a preventivare una scocca per una moto da strada.


Se vuoi approfondire il discorso della produzione di parti di ricambio introvabili o fuori produzione Venerdì 24 febbraio, presso il nostro ufficio in via di Canneto il lungo 23/1 ore 18.00 facciamo un aperitivo/ incontro divulgativo sul reverse-engineering dal titolo: Fuori produzione, come la tecnologia può venire in aiuto. Con dimostrazione dal vivo di uno scanner tridimensionale.

Per partecipare iscriversi a info@astrati.eu

L’evento è gratuito.

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