Museo del mare, in mostra un quadro tattile creato in 3D dalla azienda Astrati di Genova alla sala Coeclerici.
Il Galata Museo del Mare di Genova si arricchisce della Sala Coeclerici con la collezione “Navigare nell’Arte”.
La nuova Sala ospita le opere della Fondazione Paolo Clerici che, con oltre 250 dipinti, raccoglie la più importante collezione privata di dipinti marittimi in Italia e di rilievo internazionale.
All’interno vi sarà un quadro tattile: un progetto di accessibilità per un pubblico con disabilità visiva. L’intento è di avvicinare gli utenti con disabilità visiva a una fruizione dell’arte più consapevole attraverso la materia, le forme, la gestualità. Per i non vedenti è fondamentale “poter toccare “ gli oggetti, naturalmente nel rispetto dell’opera esposta, perché ogni sfumatura tattile arricchisce il loro bagaglio cognitivo estetico.
Le opere pittoriche rappresentano quindi una grande sfida: quella di emozionare chi non le vede.
Le nuove tecnologie hanno certamente contribuito a migliorare la fruizione delle opere a un pubblico con disabilità visiva; pensiamo alle audio guide, audio video, Ipad con video in Lis, didascalie in Braille, ausili che si trovano ormai in tutti i musei. Le opere d’arte restano comunque legate alla sola descrizione poiché non esiste la possibilità di toccarle, e anche nell’ipotetico caso che questo fosse possibile sarebbe difficile poter riconoscere quanto vi è rappresentato.
Per questi motivi è stato inserito nel percorso museale della sala Clerici “Navigare nell’Arte” un quadro tattile. E’ realizzato in Stampa 3D con una tecnica additiva mista della ditta Astrati di Genova creando una sorta di pop art 3D, questo per creare sia la proporzione sia la dinamicità e movimento rappresentate nell’opera presa a modello. L’opera scelta è “Rex trainato da rimorchiatori” di Marco Locci.
Si è scelto questo quadro perché oltre ad essere di un pittore genovese, presenta elementi utili alla traduzione tattile. Il quadro rappresenta il transatlantico Rex mentre viene trainata da quattro rimorchiatori per avviarsi verso la rotta. Le dimensioni del Rex in confronto ai piccoli rimorchiatori ci fa capire la diverse proporzione delle navi. Le montagne in fondo al quadro, la linea che separa il mare e l’orizzonte, ci aiuta a percepire che la nave si sta allontanando dalla terraferma. Toccando la nave in quella prospettiva si percepisce l’altezza della prua, la lunghezza della nave fino alla poppa. Il fumo che fuoriesce dal fumaiolo rappresentato come una nuvola trasmette dinamicità e movimento.
Nel quadro tattile si utilizzano diverse texture come la ruvidezza per rappresentare la terra, la morbidezza per il cielo, il legno per l’antenna, la corda per i cavi. Le diverse materie creano sensazioni diverse che aiutano i non vedenti a percepire sì la totalità dell’opera ma distinguendo con il tatto gli elementi più rappresentativi. La diversità di materiali è stata resa con una tecnica di coating inventata dall’azienda genovese Astrati che riveste l’intera opera tridimensionale.
Arianna Musso, CEO di Astrati SRL: “Non abbiamo voluto solamente fare un basso rilievo dell’opera ma dare una traduzione per le persone ipovedenti che li aiutasse a vedere il quadro (acquarello su tela) di Marco Locci. Come tutte le traduzioni anche questa deve in qualche modo tradire l’opera per poter arrivare al meglio ai suoi fruitori: abbiamo applicato delle semplificazioni perché le guide del Dialogo del Buio, nostre guide in questo lavoro perché da vedenti avevamo una fruizione diversa del quadro e la vista ci falsava molto la percezione del quadro, ci hanno fatto capire che il troppo dettaglio confonde; abbiamo attuato degli spostamenti per evitare troppe sovrapposizioni e degli ingrandimenti. Quello che ci interessava era rendere il movimento del quadro, la sua dinamicità e, non in ultimo il tratto tremolante dell’opera, la pennellata a volte solo accennata. Per rendere l’aspetto plastico abbiamo avuto il consiglio e l’aiuto della scultrice Giuliana Poggi, esperta di mare oltre che di scultura questo per sostenere sempre e ancora che le nuove tecnologie non distruggono i lavori tradizionali ma, se utilizzate sapientemente, li potenziano e li ampiano. “
L’opera “tattile” realizzata deve suscitare sensazioni, emozioni come quelle che un quadro suscita in un visitatore normo vedente.
Il quadro tattile è un progetto della Cooperativa Solidarietà & Lavoro che da trent’anni promuove l’inserimento lavorativo di persone appartenenti a categorie fragili. L’esperienza diretta nel campo dell’accoglienza e assistenza ai visitatori fa della cooperativa un soggetto indispensabile per progetti di inclusione e accessibilità museale.
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