Partiamo da Genova alle 19.15 di martedì 28 marzo, direzione Ravenna e mentre il sole piano piano tramonta la terra si fa piatta. Lasciamo le nostre montagne alle spalle per giungere alle 23.30 sulla sponda adriatica.
Di cosa parla questa fiera?
Inizio a essere un po’ confusa, settimana scorsa sono riuscita a farmi: mercoledì il salone del restauro a Ferrara, venerdì il Mecspe a Parma, la più grande fiera nazionale sulle materie plastiche, e sabato una conferenza a Genova sulle protesi stampate in 3D. Le tecnologie additive hanno molte applicazioni.
Oil & gas.
Meno male che ho portato gli stivali col tacco!
Alla mattina alle 9.00 siamo in fiera.
Alle 9.30 abbiamo il primo appuntamento.
Con chi?
Una società che fa scatole per i sistemi di pronto soccorso nelle stazioni polari, probabilmente hanno a che vedere con i militari.
E di militari ce ne sono parecchi fuori dalla fiera: metal detector, cani, camionette…
La fila per entrare è lunga ma procede spedita, il colore predominante è il blu completo puntinato dai colletti bianchi.
Come hai preso l’appuntamento?
Con il sistema “Be to be”.
“Be to chi?”
Ci si iscrive al sito, metti una breve descrizione della tua azienda e le aziende interessate al tuo lavoro ti contattano per un appuntamento.
Wow!
Entriamo nella sala 4, distese di stand, signorine, caramelle e carotatrici. L’aula dei “Be to be” è allestita con sedie e tavolini bianchi. Su ogni tavolino c’è un numero. All’entrata c’è un desk dove una signorina sorridente fornisce la lista degli appuntamenti. Dietro le sue spalle su una lavagna vengono segnalati gli appuntamenti annullati. Tre operatori hanno segnati tutti gli appuntamenti, a quale tavolo devono essere svolti, a che ora e tra chi; girano attorno ai tavoli e vigilano che tutto si svolga nel migliore dei modi.
Dalla parte opposta c’è il catering: tutto finger food delizioso come caesar salad in conetti da asporto, mini macedone e micro budinetti al cioccolato e lampone fresco, il tutto annaffiato da succo di mela verde.
Produciamo piccole centrali elettriche, il cliente ci ha chiesto il modello in scala dell’ultima che abbiamo prodotto.
Produciamo pompe ad immersione ad altissima prestazione abbiamo bisogno di un materiale resistente agli idrocarburi per fare i test, dei prototipi funzionali insomma.
Produciamo turbine, si possono fare le turbine in tecnologia additiva?
Sorrido, scambio biglietti da visita, annuisco, spiego. La giornata prosegue e i tre guardiani del “Be to be” fanno sempre più fatica a stare dietro alla gente che pian piano si conosce, si sta simpatica e si unisce. Davanti a un gigante di colore che fabbrica impianti di raffreddamento per un’azienda sudafricana siamo in 5 aziende.
Astrati nasce come società di servizi a supporto delle imprese. Ieri di imprese ve ne erano molte e tutte legate ad altre imprese attraverso le reti di impresa, formali, informali, costituite o meno. L’era della micro impresa italiana così come la conosciamo sta finendo.
Se sei piccolo, minuscolo, i grandi ti sbranano. Ti pagano quando vogliono, se ti vogliono pagare. L’unico modo per sopravvivere è unirsi ma per l’imprenditore Italiano è difficile, preferisce un fidanzamento a un matrimonio e per questo la rete è un buon compromesso.
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